Esplorazioni Medianiche: La Ricerca di Fernando Sinesio sulla Comunicazione con i Defunti

Fernando Sinesio è uno psicologo clinico che da anni studia scientificamente la medianità, cioè la capacità che alcuni individui hanno di comunicare con i defunti. La sua esperienza nasce durante gli anni di università quando, per la prima volta in Italia, alcuni medium italiani furono osservati presso i locali della facoltà di psicologia di Genova.

L’evidenza statistica dei risultati ottenuti in ambiente controllato e tramite protocolli che prevedono elevati standard di accecamento sperimentale, confermò in modo inequivocabile l’esistenza dei fenomeni medianici. Da allora, il dottor Sinesio ha dato il via ad un decennio di esperimenti sempre più sofisticati volti ad indagare gli aspetti più profondi e interessanti del fenomeno. Le sue ricerche, pubblicare su importanti riviste internazionali come Omega Journal ed Explore, hanno reso la medianità una delle scoperte scientifiche più importanti dell’era moderna.

Durante la fiera Tisana, il dott. Sinesio terrà una serie di conferenze gratuite in cui fornirà dettagli sulle metodologie e i risultati ottenuti attraverso i test svolti dal suo gruppo di ricerca. Saranno presentate informazioni sorprendenti, immagini e registrazioni audio, emerse dagli esperimenti, che vanno oltre le conoscenze comuni e dimostrano che la medianità non può essere spiegata semplicemente con la telepatia o altri processi psichici conosciuti.

Nel 2018 Sinesio diventa coordinatore del GRIM (Gruppo di Ricerca Italiano sulla Medianità), un team di ricercatori che, con il patrocinio del comitato etico dei dipartimenti di Psicologia dell’Università di Padova e il supporto finanziario di aziende internazionali come e l’americana BICS (Bigelow Institute for Consciousness Studies) e la fondazione farmaceutica portoghese BIAL foundation, ha avviato una serie di studi innovativi mirati al conseguimento dei seguenti obiettivi:

  1. Elaborare accurati protocolli sperimentali, in grado di rilevare con efficacia la presenza della medianità negli individui
  2. Creare un elenco pubblico di medium che hanno superato i test proposti dal gruppo
  3. Comprendere, nel miglior modo possibile, la natura e il processo della comunicazione medianica, provando a rispondere alle seguenti domande:

La medianità è solo un fenomeno psichico spiegabile con la telepatia o altro canale informativo?

I medium “raccolgono” informazioni sui defunti o le “ricevono”?

Il GRIM ritiene tale distinzione di notevole importanza per la comprensione del fenomeno medianico. L’esperienza acquisita in numerosi anni di ricerca, oltre allo studio approfondito di svariati lavori esteri, ha permesso al gruppo di ricerca di affermare con matematica certezza, che la medianità non è un fenomeno psichico.  I test del GRIM si svolgono in totale accecamento sperimentale, cioè senza nessun contatto tra medium e richiedente il consulto (congiunto del defunto) e senza che alcuna informazione sul defunto venga fornita anzitempo. I medium sperimentati, oltre a fornire informazioni “note” sui defunti, cioè conosciute al congiunto del defunto, riportano un’ampia gamma d’informazioni “nuove”, cioè sconosciute, per le quali è necessaria un’indagine successiva per verificarne la correttezza. Ciò significa che se tali informazioni non sono presenti nella mente di nessuno dei partecipanti all’esperimento (ricercatori compresi), hanno allora una provenienza diversa, per così dire “esterna”. In sintesi, i dati raccolti ed elaborati statisticamente, mostrano chiaramente che la medianità non è un fenomeno telepatico, tantomeno ascrivibile ad altro processo psichico conosciuto.

Fatta questa premessa, altro aspetto fondamentale delle ricerche del GRIM è verificare se il medium “raccoglie” o “riceve” le informazioni. Raccogliere informazioni significa cercarle in una sorta di “archivio”, come fossero conservate in un sistema info-energetico nel quale il medium effettua una ricerca, un po’ come quando si cercano informazioni su Google.  Se invece le informazioni vengono “ricevute”, significa allora che qualcuno (o qualcosa) le consegna al medium, per cui vi è in atto una vera e propria comunicazione con il defunto. Questo comporterebbe l’inevitabile conclusione che le entità canalizzate dai medium siano parte attiva nel dialogo, implicando la presenza di un’intelligenza attiva che coopera con il medium. Questa è l’ipotesi del GRIM.

La certezza della presenza di medianità nei soggetti che superano i test, deriva anche dal fatto che le loro prestazioni raggiungono un grado di precisione tanto elevato che non è possibile ottenere attraverso normali facoltà umane o semplicemente tramite il caso.

Come funzionano gli esperimenti

Il medium candidato deve svolgere due consulti medianici per due defunti appartenenti a due diversi richiedenti, i quali vengono selezionati e accoppiati secondo regole precise che tengono conto dell’accecamento sperimentale (non forniscono informazioni sul loro caro e non interagiscono con il medium). Si limitano semplicemente a leggere, in un secondo momento, la trascrizione di entrambi i consulti che viene fornita in forma anonima, quindi sono ignari i di quale delle due sia destinata loro. Il compito è quello di scegliere una delle due letture come maggiormente aderente al proprio defunto e attribuire ad ogni singola informazione un grado di accuratezza, utilizzando un punteggio su scala Likert.  I consulti si svolgono in videochiamata tra un ricercatore e il medium, e in quadruplo cieco, quindi senza nessun contatto con il richiedente (congiunto). I collaboratori del GRIM selezionano i partecipanti ai quali viene chiesto solo il nome del defunto che poi viene fornito all’intervistatore via email e consegnato al medium un attimo prima di iniziare il test.

Immagini degli esperimenti tenuti presso la facoltà di psicologia di Genova

Esperimenti tenuti presso la facoltà di psicologia di Genova

I criteri statistici per la validazione delle capacità medianiche tengono in considerazione i punteggi di accuratezza forniti dai richiedenti (congiunti del defunto) e attribuiti alle informazioni indicate nelle due letture medianiche. La procedura rende i partecipanti “giudici indipendenti” perché non hanno alcuna possibilità di conoscere l’abbinamento lettura-defunto.  Per entrambi i consulti, è necessario che i richiedenti valutino come “corrette” almeno il 55% delle informazioni fornite dal medium, con una differenza minima del 25% tra informazioni corrette ed errate (es. 55% corrette e 30% errate oppure 60% corrette e 35% errate, ecc.). Nel caso in cui la differenza tra informazioni corrette ed errate sia inferiore al 25% (es. 55% corrette e 40% errate), è necessario che la valutazione globale del consulto, riferito al proprio defunto, sia superiore al punteggio 3, scelto da una scala che va da 0 a 6.

Il GRIM ritiene importante diffondere la conoscenza della scienza non convenzionale, in particolar modo quella che indaga l’esistenza della vita oltre la morte, perché ritiene abbia importanti implicazioni riguardo a ciò che sappiamo sulla natura umana. Credere nella vita oltre la vita è di primaria importanza per molte persone, sia perché è una questione indissolubilmente legata alla religione, sia perché può favorire il benessere psicologico di coloro che hanno subito un grave lutto o sono affetti da grave malattia. Vista la natura profonda di tali argomenti e le importanti ricadute teoriche e pratiche che ne conseguono, non deve sorprendere che la ricerca sulla medianità ha da sempre innescato accesi dibattiti riguardo gli aspetti metodologici e statistici utilizzati dai ricercatori in passato. Attraverso le sue ricerche, Sinesio cerca di fugare ogni dubbio, escludendo sistematicamente tutti quei fattori che possono offrire una spiegazione diversa, o più convenzionale, della medianità.